HONEGGER JOURNAL

EVENTI, MERCATI, INTERNAZIONALIZZAZIONE

IL DISGELO CON L'IRAN APRE NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE ITALIANE

Ahvaz Bridge - Iran By Arad M. (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/)], via Wikimedia Commons
Il 16 gennaio 2016 è stato raggiunto il cosiddetto “Implementation Day”: l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha chiuso il dossier sul nucleare iraniano, segnando così la fine delle sanzioni economiche imposte per anni all’Iran da parte di Onu, Unione Europea e Stati Uniti. Questo traguardo è storicamente ed economicamente importantissimo, perché segnala una nuova apertura sul mercato internazionale da parte dell’Iran. Il Paese era emarginato da quasi 40 anni in seguito alla Rivoluzione khomeinista unitamente ad un non meglio precisato piano nucleare che Tehran aveva intrapreso.

I NUOVI SCENARI GEOPOLITICI, SEGNANO UNA SVOLTA IN CAMPO ECONOMICO ATTIRANDO NUOVI INVESTIMENTI


La nuova intesa modificherà anche gli scenari del Medio Oriente, nella speranza che l’apertura iraniana serva per una più rapida risoluzione delle crisi regionali, come ad esempio quelle di Siria e Iraq. I primi mesi del 2016 segneranno però la svolta soprattutto in campo economico, per molti stranieri che saranno attirati dalla possibilità di investire nei settori delle infrastrutture, siderurgico, edilizio, metalmeccanico e ovviamente dell’energia. Il quotidiano britannico The Guardian ha stimato che in quattro giorni siano stati firmati accordi tra l’Iran e Italia e Francia per un valore complessivo di circa 40 miliardi di euro.

LA STORICA VISITA IN ITALIA DEL PRESIDENTE IRANIANO ROUHANI, L’ULTIMA VOLTA RISALIVA AL 1999 CON KHATAMI


Tra il 25 e il 26 gennaio il Presidente della Repubblica iraniana Hassan Rouhani ha visitato Roma, incontrando incontrando il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e Papa Francesco. Al di là delle polemiche, degli scontri tra culture e opinioni divergenti, vogliamo concentrarci sulle opportunità concrete che una svolta economica di tale portata possa dare alle piccole e medie imprese del nostro Paese. L’Iran di oggi rappresenta innegabilmente una grande opportunità di business a livello globale; l’Italia intrattiene con esso fin dall'antichità relazioni politiche e commerciali molto forti. Il nostro Paese è stato il primo partner commerciale dell'Iran in seno all'Unione Europea all'inizio del 2006 e nel 2008 gli scambi sono arrivati ad un ammontare di 6 miliardi di euro. In seguito all'embargo completo del petrolio iraniano applicato dal giugno 2012, conseguente alle sanzioni internazionali approvate dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu e causate dal dossier nucleare iraniano da parte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), numerose compagnie italiane avevano lasciato l'Iran. Ma a seguito della recente rimozione delle sanzioni imposte negli anni a Teheran da Usa, Onu e Ue per il suo programma nucleare, all’inizio di quest’anno si è aperto un nuovo capitolo. La prima visita in Europa del Presidente iraniano Rouhani significa molto: contratti miliardari e accordi bilaterali non saranno più difficili da stringere, cosa dimostrata anche dal Business Forum Italia-Iran organizzato in collaborazione con ICE e Confindustria, al quale hanno partecipato anche 120 imprenditori iraniani per apportare la loro testimonianza sul mondo degli affari nel loro Paese.

PRIMI ACCORDI TRA ITALIA E IRAN: I CASI DANIELI E SAIPEM


In seguito all’annullamento delle sanzioni dunque ci sono alcune aziende europee che hanno beneficiato della cosa: Airbus, Peugeot, Total, Aéroports de Paris et Bouygues, Vinci e le italiane Danieli e Saipem. Il gruppo siderurgico Danieli ha firmato un’intesa commerciale del valore di circa 5,7 miliardi di euro per la creazione di una joint-venture chiamata Persian Metallic, che utilizzerà minerale di ferro e risorse energetiche per realizzare all’incirca 6 milioni di tonnellate all’anno di pellets, il quale andrà ad alimentare impianti di riduzione diretta. Verranno poi firmati altri accordi relativi a forniture di macchine ed impianti per produrre acciaio e alluminio con diverse aziende iraniane. Anche Saipem, tra i leader mondiali nei business di Engineering & Construction e Drilling, ha firmato importanti accordi con l’Iran: all’azienda italiana sarà infatti affidato il compito di costruire una pipeline di circa 2000km, per un valore che oscilla tra i 4 e i 5 miliardi di dollari. Altri protocolli di intesa sono stati presi con National Gas Company e Persian oil&gas Company per alcuni lavori di miglioramento delle raffinerie di Pars Shiraz e Tabriz. Gli altri gruppi italiani che hanno siglato accordi con società iraniane sono Fincantieri, Ansaldo Energia, Itinera e Condotte.

L’interscambio energetico tra Iran e Italia è già notevole: il Paese Mediorientale infatti apporta al nostro rifornimento energetico un 12,4% di contributo petrolifero. Nei prossimi mesi si apriranno sempre più opportunità di collaborazione, adatte a molti settori delle imprese italiane, che avranno probabilmente nel mercato iraniano un nuovo importantissimo sbocco.
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